Inaugurata la "Via della Memoria"
Ha finalmente visto la luce la "Via della Memoria": dopo anni di progettazione, Casalduni ha un memoriale che possa ricordare le vittime dell'Unificazione d'Italia. "La memoria mondata dalle incrostazioni della 'storia costruita' deve avere le sue pagine, i suoi altari, i giorni del dolore: non basta ammetterla, bisogna narrarla, insegnarla, esporla": con queste parole del prof. Pino Aprile il Movimento Neoborbonico, guidato da Gennaro De Crescenzo, in un post su facebook, ha dato notizia dell'inaugurazione. Non potremmo non essere d'accordo: historia magistra vitae est, la storia è maestra di vita, e perpetuare il ricordo serve non per rievocare nostalgicamente una vicenda, ma per fornire alle nuove generazioni occasioni per riflettere ed evitare gli errori del passato.
La "Via della Memoria", inaugurata a Casalduni domenica scorsa 11 Settembre alle ore 16.30, ha visto uno sforzo corale da parte di molte associazioni: i mattoni installati, uno per ogni luogo o città vittima delle rappresaglie sabaude del nuovo Regno d'Italia, sono state costruire grazie ai contributi volontari. Un plauso, da parte del Corriere Borbonico, ai movimenti che in questa occasione hanno saputo dare prova di unità , in particolare il Movimento Neoborbonico, Fondazione Il Giglio, Comitati Due Sicilie, Fondazione Francesco II di Borbone, Daunia Due Sicilie, Tesori dell'Arte, Osservatorio delle Due Sicilie, Milites Luci, Imago Historiae, Terraurunca, Ilnuovosud.it, Terroni di Pino Aprile, Rete delle Due Sicilie, Comitato Studi Storici Meridionali, Associazione Due Sicilie Gioiosa Jonica, Rivista Il Brigante, Briganti della Magna Grecia, Parlamentoduesicilie.it, i Lazzari, Bottega delle Due Sicilie, Passato e Futuro Onlus.
I mattoni della "Via della Memoria", opera dello scultore Massimo Patroni Griffi, sono stati scoperti dal sindaco di Casalduni, Pasquale Iacobella, alla presenza di Nicola Bove, Pino Aprile e gli altri esponenti dei gruppi partecipanti: ha così visto concretezza un progetto iniziato nel 2017, quando lo stesso Pino Aprile auspicò l'installazione di un monumento a Gaeta, luogo simbolo della difesa borbonica del Regno delle Due Sicilie, in memoria di coloro che furono trucidati esclusivamente per la propria fedeltà alla dinastia dei Borbone.